
C’è un’arma dei forti: è la non violenza. Che risulta ancor più incisiva quando accomuna donne e uomini di differenti età, lingue, religioni, culture, appartenenze sociali.
Quanto accaduto nelle ultime ore in acque internazionali, al largo di Gaza, ha dimostrato che mobilitarsi serve. Sensibilizza l’opinione pubblica. Sveglia menti e cuori intorpiditi. Sbugiarda chi confonde il rigore delle norme (da applicare agli avversari) con il favore (che fa diventare tolleranti e compiacenti con amici, alleati politici e partner commerciali).
Alla ferocia della guerra è stata opposta la forza convincente e trascinante di donne e uomini disarmati. Che qui ringraziamo. Aggiungendo al nostro plauso alcuni auspici.
Chi è d’accordo con loro lo dimostri manifestando con civile passione, ma con assoluto rispetto delle persone e delle cose. Si disarmino pensieri e parole. Si accetti il confronto anche con chi pensa cose opposte alle nostre.
Ebrei, musulmani e cristiani sono chiamati a essere fratelli. Le religioni devono essere sorgente inesauribile di pace e concordia. A non molta distanza da noi ci sono israeliani tenuti in ostaggio da due anni: sono persone, vengano rilasciate subito. E c’è un popolo intero, quello palestinese, colpito senza pietà, cui vanno garantiti vita, salute, dignità e sviluppo.
Lo ricordava a Marsiglia papa Francesco. Il Mediterraneo, per secoli spazio di incontro tra le religioni abramitiche, tra il pensiero greco, latino e arabo, tra scienza, filosofia e diritto, continui a trasmettere al mondo l’alto valore dell’essere umano, dotato di libertà, aperto alla verità e bisognoso di salvezza, che vede il mondo come una meraviglia da scoprire e un giardino da abitare, nel segno di un Dio che stringe alleanze con gli uomini.
La Presidenza diocesana di AC